Il cesto di funghi

Le ricchezze di un autunno fra i prati.

Sabato 15 ottobre

Il vecchio pioppo si trova sulla riva di un laghetto di quelli che una volta servivano per la pesca sportiva. Ormai è abbandonato ed è impressionante constatare la velocità con cui la Natura si sia ripresa ogni cosa nel suo modo assolutamente caotico e perfetto.

A terra spuntano ciuffi di carote selvatiche, spinosi cardi e bocche di leone già sfiorite, mentre alcuni cespugli di biancospino sono carichi delle loro meravigliose bacche rosso brillante. Occorre fare attenzione a dove si mettono i piedi, a non disturbare, perché è evidente che qui gli “ospiti” siano proprio gli esseri umani.

Dopo qualche passo, ecco l’abbondanza! Il vecchio pioppo ormai “infestato”, è coperto dai funghi su tutti i lati e perfino all’altezza dei rami. Funghi di tutte le dimensioni e a tutti gli stadi vegetativi. In poco tempo il cesto di vimini è colmo e si può tornare a casa pieni di soddisfatta gratitudine.

Domenica 16 ottobre

Dopo una veloce pulizia i funghi più piccoli vengono messi a seccare. Con l’essiccatore non servono più di 40°C e appena qualche ora di attesa. Dopo un breve raffreddamento a temperatura ambiente, i funghi secchi finiscono nei vasi per essere riposti in dispensa assieme al resto delle scorte per i mesi futuri.

Autosussistenza è anche questo: fare tesoro delle risorse disponibili, usandole in modo saggio in vista dei tempi a venire.

Lunedì 17 ottobre

Il resto dei funghi viene tagliato in piccoli pezzi e cotto in padella con aglio schiacciato e un po’ di olio di oliva. Solo alla fine il sale, una spolverata di pepe e poi via nei vasetti di vetro! Ne ho recuperati tanti negli anni e li uso per conservarci qualsiasi cosa, anche i funghi che poi riposeranno in freezer e saranno già pronti ad ogni occorrenza.

Mercoledì 19 ottobre

L’acqua salata bolle e la farina gialla viene versata a pioggia una manciata per volta, una mescolata e poi la fiamma bassa farà il resto. Ecco pronta con poca fatica una deliziosa polenta. I funghi trifolati accanto e un po’ di formaggio, il vino rosso (da bere con parsimonia) nel bicchiere. Non si può che essere felici per una cena così!

Venerdì 21 ottobre

Le mani affondano nella farina, le uova incorporate un po’ per volta, poi il meritato riposo e l’impasto si trasforma in meravigliose tagliatelle.

I funghi intanto sfrigolano in padella, pronti ad abbracciare la pasta appena preparata quasi dal nulla. Una noce di burro, qualche foglia di carota al posto del prezzemolo e questa delizia finisce fumante a tavola.

Una piccola storia semplice e buona da assaporare con la gioia nel cuore.

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