Un arancio che scalda l’autunno, il cucchiaio che affonda nella soffice polpa, la dolce delizia.
Un giorno ho scelto di coltivare zucche
La decisione è stata immediata, nella speranza di sfruttare tutti quegli “angoli morti” del giardino dove le piante di zucca avrebbero potuto distendere i loro lunghi bracci.
In effetti quella della zucca è una pianta meravigliosa e che richiede poche cure, a parte un fazzoletto di terreno fertile e sufficientemente umido, il calore del sole e tanto spazio.
Se però c’è una cosa che ho potuto imparare piuttosto in fretta è che non esiste una pianta tanto generosa, direi fondamentale, per l’autosussistenza.
Questo lo sanno tutti: i frutti della zucca, di tutte le dimensioni e forme, si raccolgono in autunno e doneranno colore e nutrienti utili nei mesi più freddi.
Ciò che in molti spesso non ricordano è che della zucca si mangiano anche i fiori maschili, i semi, i germogli e le foglie più giovani (ne sa sicuramente più di me chi viene dalla Sicilia) in un ventaglio di ricette dolci e salate che ci si potrebbe scrivere un libro!
Ma non c’è solo questo…
In un giardino un po’ selvatico come il mio è una gioia per gli occhi vedere quanto queste piante brulichino di vita, offrendo nutrimento e riparo per una moltitudine di specie. Api e farfalle ancora adesso svolazzano fra gli ultimi fiori, mentre le lucertole si appostano alla ricerca delle loro prede e le cavallette saltellano fra una foglia e l’altra. Quest’estate una femmina di fagiano ha trovato riparo dal caldo fra i rami di una delle piante e non avete idea della meraviglia in un pomeriggio di agosto nel veder sbucare una squadra di ben otto pulcini!
Scegliere di fare spazio ad una pianta di zucca e coltivarla in armonia con la Natura significa anche questo, creare a partire da un piccolo seme un vero microcosmo di abbondanza!
L’ultimo grande raccolto
Proprio in questi giorni raccoglierò le ultime zucche dell’anno. Le lascerò al sole ancora qualche giorno per far prendere loro più colore possibile e poi le sistemerò in un luogo tiepido e asciutto per tutto l’inverno e la prossima primavera.

Non credo scaverò una zucca il 31 di ottobre, ma certamente tutta la settimana sarà per me molto speciale.
Accenderò candele in ricordo dei cari che se ne sono andati, mi dedicherò al lasciare andare oggetti e attitudini non più necessari, trascorrerò molto tempo all’aria aperta dedicando le ultime cure al giardino prima che finalmente arrivi il riposo dei mesi più freddi.
Non mancheranno le tisane, il sidro a fermentare, una focaccia alla cipolla ad accompagnare lo stufato di patate dolci, le favette dei morti in cottura nel forno, qualche castagna arrosto.
La regina indiscussa della tavola sarà comunque la zucca, con cui preparerò risotti, frittate, forse un dolce…
La zucca al forno
Ho preso l’abitudine di avere sempre a disposizione nei mesi freddi una zucca cotta e già pronta all’uso.
La preparazione di tantissime ricette (a meno che non sia espressamente necessario usare la zucca cruda) diventa molto più veloce ed i risultati restano ottimi.
La cottura che in assoluto preferisco è senza dubbio quella al forno, semplicissima e con un piccolo trucco per risparmiare energia.
L’ideale è partire da una zucca di pezzatura medio-piccola, ma anche una grande va bene, purché tagliata a pezzi. Semplicemente la lavo e la divido a metà. Non mi preoccupo dei semi, che si toglieranno molto più facilmente quando la zucca sarà cotta.
Aggiungo un paio di rametti di rosmarino, comunque opzionali, e metto la teglia nel forno spento. Solo a questo punto lo accendo, regolando la temperatura a 200°C. Lascio la zucca nel forno acceso per 30 minuti, dopodiché lo spengo: sarà il calore residuo del forno ad ultimarne la cottura, senza usare ulteriore energia.
La zucca così cotta, una volta fredda, può essere messa in un contenitore e resta perfetta per 5-6 giorni, ottima così o con un goccino di salsa di soia, per farci un delizioso puré oppure per qualsiasi altra ricetta vi venga in mente.

5 commenti