I primi raggi di sole, semi che si schiudono, germogli che crescono.
I primi fiori della campagna
Qualche tarassaco giallo, gli occhi della Madonna, le prime pratoline, la falsa ortica. Così è punteggiata di colore la campagna di fine febbraio. Fiori piccoli e semplici, di quelli che spesso la gente nemmeno se ne accorge e li calpesta.
Sbucano fra l’erba secca, asciugata dal vento freddo e senza precipitazioni del mese appena trascorso. Eppure eccoli a sussurrare alle api e alle farfalle che si sgranchiscono le ali al primo sole. Ciascuno di loro nasconde sfumature graziose per quanto semplici, quasi impercettibili, assieme a usi in cucina e proprietà medicinali importanti.
Rivederli sbocciare è rassicurante come incontrare vecchi amici dopo un periodo difficile, la serenità di non avere bisogno di capire o spiegare nulla.
Semine di febbraio
In un ritardo folle ho dedicato uno dei pomeriggi liberi che mi ha riservato questa settimana alla semina dei piselli.
Negli anni passati non ho avuto molta fortuna con questa coltura, vuoi per i topolini che hanno fatto incetta di germogli, vuoi per la drammatica siccità dei mesi primaverili. Nonostante ciò, ogni anno ritento, nella speranza di avere un raccolto abbondante ed escogitare trucchi per gestire al meglio i cambiamenti portati da un clima molto diverso rispetto anche solo a qualche anno fa.

Certo, potrei fregarmene, spargere l’orto di trappole e veleno, annaffiare a più non posso… Ma non è così che voglio trattare né il mio cibo, né la terra che mi ha aiutata a produrlo, né tanto meno quel meraviglioso insieme di animali selvatici e piante spontanee che da anni è anzi uno dei miei migliori alleati. Coltivare in modo rispettoso “nonostante tutto” è la vera sfida, una sfida che mi sta ripagando ogni giorno sebbene richieda impegno e quella pratica paziente che a volte contempla il fallimento.
Ho scelto per quest’anno una varietà nana, da coltivare in due lunghe file e una rampicante, che spero cresca bene lungo i tralicci che ho creato con le potature degli alberi da frutto. Spero di tenervi aggiornati a breve con notizie positive.
Nel frattempo in un piccolo semenzaio casalingo germogliano i semi di calendula.
È una pianta officinale a me molto cara per la sua grande utilità nel pronto soccorso di casa, per i suoi usi in cucina e per i suoi meravigliosi capolini di un arancione sgargiante che fanno da vere e proprie piste di atterraggio per le api.

Ogni anno una piccola macchia di calendula non manca nel giardino, cercando di portarla nei posti che ama di più, quelli in cui in genere qualche piantina si autosemina spontaneamente.
Fare il semenzaio è facile, bastano un vecchio contenitore in plastica con coperchio, due fogli di carta assorbente e uno spruzzino pieno di acqua. Si mette sul fondo del contenitore il primo foglio, lo si bagna bene, si distribuiscono i semi e si copre con il secondo foglio, da bagnare altrettanto bene con lo spruzzino. Si mette il coperchio e si aspetta.
Dopo qualche giorno appariranno le prime radichette. È questo dunque il momento di trasferire i semi appena germinati nei vasetti con il terriccio e farli crescere ancora un po’ prima del trapianto in piena terra. In questa fase, viste le temperature ancora fresche, utilizzo a mo di serra una vecchia scatola in plastica per gli armadi cui ho traforato il coperchio. Di giorno la lascio all’aperto, la sera la rimetto in casa al calduccio.
È bello veder spuntare in pochi giorni le prime piantine, quasi impossibile pensare che in un piccolo seme siano rinchiuse questa e ancora tante altre storie.
I primi germogli
Esattamente come ho fatto per la calendula, a metà mese ho seminato i piselli odorosi, una splendida varietà ornamentale che spero ci faccia compagnia con i suoi fiori a forma di farfalla fra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.
Le plantule ormai cresciute, già muoiono dalla voglia di arrampicarsi. Anche loro verranno trapiantate a breve nel giardino lungo un traliccio realizzato con i rami recuperati dalle potature.
Intanto l’aglio che avevo seminato nell’orto fra la fine del 2022 e l’anno nuovo sta crescendo bene. Sebbene qualche fogliolina sia un po’ ingiallita a causa delle gelate, tutto procede. La pacciamatura spessa ha protetto la terra e i bulbilli dalla siccità e dal gelo e fra poco dovrebbe cominciare una bellissima crescita, che si concluderà a inizio estate con la raccolta.

Anche in casa non mancano germogli in abbondanza, quelli che sbucano dalle patate dolci che avevo immerso nell’acqua a gennaio.
Lunghi rametti cominciano a ricadere, quasi pronti per essere tagliati e immersi a loro volta in acqua perché nascano nuove radici. Se tutto andrà bene, ciascuno di loro darà in autunno una golosa patate dolce, buona arrosto, negli stufati o per farci i pancakes.
Che spettacolo vero veder germogliare dal nulla qche piccola sorpresa in giardino.sai che la calendula io non l ho mai vista da me uffa!
Anche mio padre ha seminato i piselli speriamo in un buon raccolto..
Grazie di queste meraviglie
Daniela
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Grazie mille a te per apprezzarle!
Diciamo che anche qui la calendula fa un po’ fatica ad adattarsi… E pensare che ci sono luoghi in cui è praticamente infestante. Cerco di coccolare e assecondare il più possibile le piantine! Non potrei fare a meno del suo oleolito. Ahinoi i prossimi mesi si prospettano secchi, cosa che non piace agli ortaggi primaverili. Speriamo in un buon raccolto sul serio…
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