L’inizio della primavera, l’orto di marzo fra semine e primi trapiantati

Siediti tranquillamente, non fare nulla, la primavera arriva e l’erba cresce da sola. 

(Proverbio Zen)

Fra il 19 e il 21 marzo

I giorni dell’equinozio sono una piccola festa per il cuore di chi ama profondamente la Natura e cerca di viverne ogni momento in sincrono. Certo, il mio di “sincrono” è un po’ imperfetto, pieno com’è dei compromessi di cui è fatta la vita di tutti i giorni, e forse anche per questo i momenti in cui posso goderne sono tanto preziosi.

La lunga corsa del sole cominciata il 21 dicembre continua veloce, attimo dopo attimo fino alla fatidica ora in cui avremo 12 ore esatte di luce e 12 ore esatte di buio, quest’anno nella serata del 20 di marzo, a voler essere precisi…

In questi giorni mi concederò qualche dolce, cucinerò con le erbe spontanee del giardino e mangerò le uova sode, così come conto di passare più tempo che posso a contatto con la Natura, circondata dal profumo dei fiori, dal canto degli uccelli, dall’aria più tiepida nonostante il cielo coperto.

Più di tutto, però, saranno giorni di mani sporche e schiena indolenzita, di semi da affidare alla terra, meravigliosa custode delle mie speranze e di tutti i progetti che spero di poter portare a termine nei prossimi mesi.

Il lavoro da fare è tanto, ma la fatica non mi ha mai spaventato, specialmente se finalizzata a scopi concreti e positivi: la nostra sussistenza, il prendermi cura di questo fazzoletto di mondo che mi è stato affidato, la possibilità di condividere con chi vorrà le mie piccole esperienze e soddisfazioni.

Seminare carote e ravanelli

Con le temperature notturne che pare stiano stabilmente salendo sopra i 5°C è il momento di dedicarsi alle prime colture primaverili.

Salvo qualche cavolo cappuccio, le bietole, le rape e il cavolo nero, l’orto è quasi completamente libero e pronto ad accogliere nuove semine e trapiantati.

In un cassone rialzato ho seminato insieme carote e ravanelli, una consociazione un tempo molto diffusa e ottima per rendere produttivo tutto lo spazio disponibile.

Ciò che si fa è giocare sui differenti tempi di crescita di queste piante.

I ravanelli, infatti, germoglieranno velocemente e le piantine, non particolarmente alte, saranno pronte per la raccolta nel giro di 30 – 40 giorni. Discorso diverso vale per le carote, che nascono e crescono più lentamente (per la raccolta occorre aspettare 3 – 4 mesi dalla semina) dando, oltre alla radice, foglie molto rigogliose e sviluppate. Quando i ravanelli saranno pronti, le carote saranno ancora a circa un terzo del loro ciclo e potranno continuare a crescere, disponendo a questo punto di tutto lo spazio di cui avranno bisogno.

Dal punto di vista pratico invece è tutto molto più semplice. Ho inumidito bene il terreno e creato file distanti circa 4 cm, in cui ho piantato in modo alternato i semi di ravanelli e carote mescolati alla segatura _in questo modo in ogni “pizzico” ci saranno meno semi e non si corre il rischio di avere piantine troppo vicine e poco sviluppate_. Nei prossimi giorni continuerò ad annaffiare quel tanto che basta a mantenere la terra bagnata e sarà il tepore di questi giorni, si spera, a fare il resto.

Trapiantare le cipolle germinate

In tanti si chiedono se le cipolle germogliate siano commestibili e la risposta è assolutamente sì!

Anzi, da “scarto” della dispensa possono diventare una vera risorsa perché ciascuna di loro, se piantata nella terra, può dare origine a due o più cipolle fresche, molto simili ai cipollotti che si trovano nei banchi dell’ortofrutta.

Immancabili nella tavola di primavera, sono ottime perché si può consumare tutto (bulbilli e foglie) e si possono usare per i risotti, nelle frittate, tritate fini per dare uno sprint alle insalate oppure nelle ricette di ispirazione asiatica.

Quel che succede nell’orto è semplicissimo, quasi istintivo. Si scosta la pacciamatura in modo da scoprire la terra, si smuove un po’ il terreno e si affondano le radici della cipolla di qualche centimetro, mantenendo le foglie rivolte verso l’alto.

Poco per volta le foglie da ricurve, prenderanno vigore, mentre i bulbilli cresceranno. Fra un mesetto qualcosa dovrebbe già essere pronto per la raccolta!

I fiori dell’orto

Le temperature più tiepide hanno portato anche alcune piante dell’orto a fiorire. Fiori nascosti, che io stessa ho conosciuto solamente quando ho iniziato a coltivare, ma che ho scoperto essere super apprezzati dalle api!

È ormai mia abitudine consolidata lasciare alcune delle piante invernali (cavolo nero, cime di rapa, rucola…) libere di completare il loro ciclo ed esplodere di fiori a primavera, anche se qualcuno del paese una volta si è preso addirittura la briga di fermarsi e sgridarmi perché “guarda che disastro, non vedi che è ora di cavare tutto?”.

Non che la cosa mi abbia toccato. Anzi, credo sia il perfetto riassunto della mia vita… Fare cose ritenute “strane” e dovermi sorbire la solita sequela di consigli non richiesti, giudizi, prese in giro da scrollarsi puntualmente di dosso.

Se c’è una cosa che ho imparato è anzi che ciò che non è ritenuto “normale”, se fatto con ragioni e intenti ben chiari e costruttivi, diventa inossidabile persino al più severo e inopportuno dei giudizi.

E nel mio orto i fiori ci sono e ci saranno, per tutti gli animali che ne trarranno nutrimento e riparo, per portare la loro disordinata bellezza, per avere nuovi semi e cominciare un altro ciclo.

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