Un nuovo autunno

La luce che cambia, la nebbia, le foglie che timidamente ingialliscono. È già autunno.

La mattinata semplice e lenta

Svegliarsi nella penombra dell’alba, scorgere dalla finestra la nebbia mentre borbotta nella moka il caffè. Un pancake alle patate dolci a scaldare, un po’ di sciroppo delle ciliegie della scorsa estate. Una colazione da mangiare con calma indefinita mentre a poco a poco il sole rischiara la casa.

E poi le mille piccole faccende di ogni giorno, il tuffo nell’aria fresca per correre al lavoro, il lievito madre da rinfrescare, il bucato oppure una pentola che bolle sul fuoco per la cena. Chi ha voglia di pasta e fagioli?

Il pomeriggio tiepido, l’orto

Nulla c’è di più bello dei pomeriggi ancora soleggiati e tiepidi passati nell’orto a osservare con emozione le piante che crescono prima dell’inverno. Finocchi, rape, cavoli di ogni genere… Sbucano dalle piante ancora rigogliose gli ultimi pomodori, peperoni e melanzane dell’orto estivo. Che buoni!

I colori accesi dei topinambur in fiore e del melograno fanno il resto, fra i voli disordinati di api e farfalle, forse gli ultimi dell’anno. È bello non essere mai veramente soli quando si sta in giardino. Le foglie degli alberi invece resistono, invogliate dal sole ancora intenso, e solo alcune di loro timidamente stanno diventando gialle.

Le zucche più ritardatarie continuano a crescere e a maturare. Ho deciso che le lascerò fare, senza ansia alcuna, curiosa di vedere se e quante ancora potrò raccoglierne prima del gelo.

Quasi al tramonto

Verso sera è poi il momento di prendere un cestino e raccogliere qualche fungo da cucinare per cena, ne crescono di buonissimi qui nei paraggi! Mi spiace non essere un’esperta e vorrei davvero imparare di più su queste strane e magiche creature dei prati. Per il momento mi limito a raccogliere solo ciò che conosco alla perfezione: pioppini, prataioli, gambe secche…

Al ritorno a casa ci sono a salutarmi il picchio, con il suo inconfondibile verso, e un pipistrello che si è trasferito da poco a vivere nel nostro fienile. E poi i gatti, naturalmente, pronti a godersi il calduccio della casa e la pace della sera.

La cena, la sera

Una zucca nel forno o qualche patata ad arrostire. La pentola che bolle, le prime polente a cuocere con calma. È così la nostra cena, fra una frittata con i funghi appena raccolti, una fetta di pane bruscato, le verdure dell’orto, la pasta e fagioli… Deliziosa nella sua più totale semplicità, fatta solo con quel che c’è e che, credetemi, è tantissimo.

Si spengono infine le luci, avvolta da una coperta mi godo la compagnia delle persone che amo, mentre Stella, la mia micia, si accoccola sulle gambe. Le fusa, il suo tepore, le luci soffuse, il silenzio.

È ora di chiudere gli occhi e riposare, colma di gratitudine per un altro splendido giorno al ritmo della Natura.

Pancakes di patate dolci: in una ciotola mettere 350 g di patate dolci già cotte e sbucciate, poi schiacciarle con la forchetta. Aggiungere 2 uova, 2 cucchiai colmi di zucchero (opzionali) e sbattere leggermente, quindi incorporare 200 g di farina semintegrale e 1/2 bustina di lievito. Cuocere la pastella ottenuta a cucchiaiate in una padella calda e leggermente unta. Con queste dosi si ottengono 10 pancakes.

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