Ultimi giorni dell’anno, l’orto di fine dicembre

Che cosa vi ha lasciato l’anno appena trascorso?

Le riflessioni di fine anno

Non credo esista una risposta facile e breve a una domanda del genere. Provo a scorrere mese per mese gli eventi più salienti della mia vita di tutti i giorni, ma riflettendoci bene, quasi ogni cosa corre verso l’orto, il giardino, la campagna attorno a me.

Se c’è una cosa che mi ha lasciato questo 2022 è proprio un legame ancora più profondo con la Natura, con gli Elementi, con la danza di albe e tramonti sempre diversi, con la Luna e l’incredibile gioco di luci e ombre che ne determina le fasi.

Connessione.

Da pretendere e difendere con ancora più forza, al punto da arrivare a mettere in discussione la mia carriera, il mio ruolo di essere umano in questa strana società. Perché essere così profondamente collegati alla Natura e ai suoi ritmi non può che stridere, ad un certo punto, con la cultura della performance, con lo stakanovismo, con il riversare tutte le proprie risorse ed energie per cause che non ci appartengono davvero.

Non so dove tutto questo mi porterà, ma posso dirvi che proprio da qui è nata poco per volta la voglia di raccontare questo percorso, fra foto, vita di tutti i giorni e riflessioni.

Indietro ho il mio bagaglio di esperienze, un titolo di studi importante, poco meno di un decennio di autoproduzione e alimentazione naturale, qualche anno di autosussistenza… Nel mio presente tanta preoccupazione e la voglia di poter fare, per quanto piccola, la mia parte.

Vedere un girasole nato al caldo esagerato di settembre e alimentato dal folle ottobre appena trascorso, mi fa una certa impressione. Ora è in giardino, carico di fiori a pochi giorni da Capodanno. Resterà dove si trova, poiché ancora adesso rifugio e fonte di nutrimento per molte specie, ma è comunque la prova tangibile che qualcosa in questo fragile mondo si è spezzato e il tempo per rimediare stringe.

Credo che solo incontrandosi e provando a scambiare idee utili e costruttive si potrà fare tutti insieme la differenza. Solo la realizzazione di una nuova cultura fondata sul rispetto, la condivisione genuina e la connessione ci salverà.

Il raccolto di dicembre

Nell’orto invernale, intanto, esplodono ancora meravigliose colture protette da una scenografica pacciamatura di foglie secche. Assieme alle zucche raccolte a fine ottobre, saranno proprio loro a darci sostentamento per tutta la prima metà dell’inverno e parte della seconda.

I cavolfiori _quest’anno ne ho piantato solo di colorati_ crescono ancora. Per evitare che qualche sporadica gelata possa rovinarli, li ho messi al riparo con un telo e degli archetti di recupero. Poco per volta li stiamo raccogliendo e che meraviglia al forno, con la pasta o nelle vellutate! Naturalmente mangiamo ogni parte della pianta, oltre alle cimette. Anche le foglie tagliate fini e saltate in padella con aglio e olio sono ottime.

I finocchi sono cresciuti davvero bene, sebbene con pochissima acqua. Anche loro sono fondamentali nella nostra alimentazione di questi giorni, crudi con olio e sale oppure in insalata con le arance. Quando abbiamo voglia di qualcosa di più confortante, li cuciniamo al forno solo spolverati con un po’ di pangrattato oppure con una besciamella. Le foglie esterne e i ciuffi non si buttano: le prime finiscono, tagliate a piccoli pezzi, nei minestroni, mentre con i secondi prepariamo una pasta buonissima, ispirata a quella con le sarde siciliana (ma senza sarde, in effetti…) oppure un ottimo pesto.

In questi, e nei giorni futuri, protagonisti sono i cavoli cappucci, molto più golosi di acqua di altre colture, ma dalla resa stratosferica. Con un solo cavolo ci si può mangiare per giorni, sia crudo che cotto in decine di modi diversi. Da provare con aglio, zenzero e salsa di soia per farci un riso saltato spaziale! In alternativa ne raccolgo in quantità e li faccio fermentare, ispirata dalla ricetta dei crauti; in questo modo dureranno per mesi.

La vera chicca sono però i funghi. Sono poco esigenti, buoni e ricchi di nutrienti, mentre la loro coltivazione è ottima per recuperare gli scarti agricoli e della filiera alimentare. Dopo un autunno all’aperto, in un posto in penombra, ma sufficientemente caldo, ora le nostre ballette riposano al chiuso ad una temperatura mai inferiore ai 15°C. Dobbiamo solo ricordarci di bagnarli regolarmente con acqua e raccogliere!

Buonissimi stufati con la polenta, nelle frittate e nella farinata di ceci, sulla pizza, con la pasta oppure semplicemente saltati con aglio e prezzemolo come contorno.

Dicembre, le semine

Con la Luna calante di dicembre (sì, lo so che non serve seguire le fasi lunari, ma lasciatemi sognare) ho finalmente trovato un attimo per delle semine cui tengo moltissimo, quella delle fave e quella dell’aglio.

Per le fave, basta semplicemente interrare appena i semi e coprirli con poca pacciamatura. Nella quiete dell’inverno le piante cresceranno fino alla piena maturazione fra marzo e aprile.

La vera magia, però, è coltivare l’aglio. Si parte dagli spicchi, quelli che normalmente usiamo in cucina, poiché potenzialmente ognuno di loro è una nuova pianta. L’anima che in genere togliamo è infatti il germoglio, pronto a svilupparsi appena ne avrà la possibilità.

Coltivare l’aglio è semplice e dà tante soddisfazioni. Chiunque può cimentarsi perché vanno bene anche i bulbi che si trovano al supermercato. Basta interrare gli spicchi interi e con la buccia ad una profondità pari a quella di un pollice (io per farlo mi aiuto con un picchetto) e coprirli appena di terra e pacciamatura.

Per chi volesse, può seminare anche subito, oppure fare come me e aspettare la prossima Luna buona, fra il 7 e il 21 gennaio. Sarà bellissimo vedere i germogli spuntare e crescere velocemente al primo tepore di primavera.

5 commenti

  1. infuso di riso ha detto:

    Che belle queste tue riflessioni..pure io connessione cn il giardino l orto la natura da sempre…è il luogo più sereno che ci sia..
    E cerco di trasmettere questi valori a mio figlio fin da subito .
    Ti auguro un buon 2023🍾🥂🎊

    "Mi piace"

    1. Stefania B. ha detto:

      Sono davvero felice di non essere sola e, anzi, spero davvero sempre più persone possano unirsi a noi! ☺️ È anche estremamente importante coinvolgere i bimbi, io non sono ancora madre, ma ne ho avuto una che mi ha insegnato a piantare semi che ero ancora piccolissima e ora che sono cresciuta non c’è attimo in cui non pensi a lei con gratitudine e al tesoro immenso che mi ha lasciato. Spero che anche il tuo piccolo, un giorno, possa a sua volta sperimentare tutto questo.
      Un felice 2023 a te e a chi ami. 🙏✨

      Piace a 1 persona

      1. infuso di riso ha detto:

        Grazie mille si cuore bellissimi pensieri davvero..tua mamma dev essre stata una persona speciale 😘

        Piace a 1 persona

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.